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Sunday 25 February 2018

Comunicato dei sindacati indipendenti di lavoratori iraniani relativa alla determinazione dei salari minimi nel 2018


Non è passato tanto tempo dalla rivolta popolare in tutto il paese contro il carovita, la povertà e la miseria. Cio nonostante, i rappresentanti finti dei lavoratori, del governo e delle industrie, hanno iniziato il loro annuale “teatro” per determinare l’importo del salario minimo. Essi, nel loro solito stile, hanno fatto sedere alcuni finti rappresentanti dei lavoratori attorno a una tavola presso il cosiddetto Consiglio Supremo del Lavoro, per imporre un salario minimo, ampiamente inferiore alla soglia della povertà, a milioni di lavoratori.

La modalità con cui, nelle settimane passate, proseguono le attività per la determinazione del salario minimo, ci anticipa che l’andamento sarà la stessa di prima e dopo qualche giorno di messa in scena da parte degli interocutori finti del lavoro, i rappresentanti dei lavoratori, sottoscriveranno un importo del salario minimo che si attesterà ampiamente inferiore alla soglia della povertà.

Tali politiche implementate negli ultimi decenni, non hanno lasciato la classe operaia iraniana con molto da perdere. Pertanto l’ipocrisia delle finte istituzioni per determinare il costo della vita e manipolare i fatti da parte delle stesse e i media governativi, non possono agire da valvola di sicurezza e mettere freno alle rivendicazioni dei lavoratori e alle proteste in piazza da parte delle masse di persone che non possono più sostenere la situazione esistente.

Stabilire il salario minimo con le stesse modalità degli anni passati e il suo aumento di solo 10-15 percento, considerando che tale cifra non può far fronte alle spese di solo 10 giorni di una famiglia di quattro e considerando l’aumento del 20% del prezzo di dollaro già in questo frangente dell’anno, con conseguenze imminenti sul prezzo dei nostri pasti, non potrà significare altro che il calpestio della dignità umana di noi lavoratori, la fame cronica dei nostri figli e la loro impossibilità di accedere all’istruzione, la diffusione del fenomeno del lavoro minorile, l’esasperazione e la perdita di fiducia nella vita con il conseguente aumento dei casi di suicidi, il ricercare del cibo nei rifiuti, i senza tetti, la prostituzione, la vendita degli organi e la deprivazione di noi lavoratori dal “diritto alla vita”.

Noi sindacati, firmatari del presente comunicato, insieme alla classe operaia iraniana crediamo che i membri del Consiglio Supremo del Lavoro, composti dai finti rappresentanti degli operai a quelli delle industrie nonché il Ministro del Lavoro e i loro spettacoli manipulativi volti a determinare il paniere dei prezzi e il salario minimo, con la sottoscrizione di un importo ben inferiore alla soglia della povertà, sono tutti complici del reato di aver causato numerosi problemi al danno della la vita di milioni di lavoratori e delle loro famiglie.

E’ un’evidente realtà che i parlamentari, i dirigenti governativi e le istituzioni pseudo-governative legate al potere, beneficiano dagli stipendi astronomici e sono responsabili per il saccheggio della ricchezza sociale. Dall’altro canto, il governo cerca mille scuse per non consentire a noi lavoratori di beneficiare di uno standard di vita ai livelli di sopravvivenza e invece spende miliardi per alimentare le forze di repressione, ai fini di piegarci e farci accettare una vita con il salario inferiore alla soglia della povertà. A questo punto ci rimane soltanto una strada da intraprendere che è quello di organizzare e attuare lo sciopero generale e di scendere in piazza per protestare.

Scioperare e manifestare, a livello locale e nazionale, per ottenere stipendi conformi con gli standard odierni della vita umana, è un diritto di noi lavoratori. Noi firmatari di questo comunicato, con la presente, enfatizzando sulla costanza e sul rafforzamento della nostra lotta contro l’approvazione del salario inferiore alla soglia della povertà, invitiamo tutti i lavoratori di tutto il paese, in particolare lavoratori appartenenti ai settori di petrolifero, petrochimico, auto motivo, acciaio e miniere, di rivendicare in modo unito, l’aumento del salario minimo basato su paniere dei prezzi che oggi si attesta sui 5 milioni di tooman, attraverso l’organizzazione dei raduni nel luogo di lavoro, scioperi e cortei.

Inoltre, noi organizzazioni indipendenti dei lavoratori firmatari del presente comunicato, in qualità di rappresentanti una parte della classe operaia iraniana e del grido di milioni lavoratori per la giustizia, lanciamo l’avvertimento ai governatori che continuano a ignorare le proteste del popolo iraniano contro il carovita, la povertà e la miseria, implementando la politica dell’imposizione del salario minimo inferiore alla soglia della povertà, dichiarando che l’andamento d'imporre salari minimi, povertà e miseria alla classe operaia iraniana proseguito fino ad ora, è ormai arrivato alla fine.

E’ evidente qualsiasi politica tranne quella di porre fine alla povertà e alla miseria e quella di accettare le giuste rivendicazioni di noi lavoratori, sarà confrontata con un’ondata ancora più grande e devastante, da parte della classe operaia ed il popolo dei lavoratori in Iran.

25 Febbraio 2018
(6 Esfand 1396)


·      Unione libera di lavoratori iraniani
·      Associazione dei lavoratori elettrici e metalmeccanici di Kermanshah
·      Sindacato dei pittori della provincia di Alborz
·      Centro per la difesa dei laburisti
·      Comitato per seguire l'istituzione di organizzazioni sindacali indipendenti


http://www.akhbar-rooz.com/article.jsp?essayId=85088

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