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Monday 28 May 2018

Terminale di Teheran ha aderito allo sciopero generale dei camionisti


Il terminale dei camion di Teheran oggi ha aderito allo sciopero generale dei camionisti in Iran in corso da 7 giorni.

I filmati sui social network dimostrano i camionisti della capitale che gridano:

·      “nessuna paura, siamo tutti insieme”
·      “commerciante dignitoso, sostienici sostienici”




Saturday 26 May 2018

Iran: sciopero e proteste dei camionisti dal 22 maggio in tutto il paese

Le immagini pubblicate  sui media e social network parlano dello sciopero generale dei camionisti iraniani iniziato dal 22 maggio in tutto il paese che dura fino ad ora. 

(nota dell’interprete: il trasporto della merce si svolge principalmente sulla gomma in Iran per cui lo sciopero, sta creando disagi significativi e perfino alcuni benzinai sono rimasti senza carburante)

Contemporaneamente all’inizio delle proteste, è stato pubblicato l’appello di adesione allo sciopero generale di cui alcune parti sono riportate di seguito:

Noi autisti e proprietari dei camion, come uno dei contributori all’economica del paese, annunciamo la nostra legittima protesta in quanto fino ad ora, non ci ascoltato nessuno in merito alle nostre problematiche.

Le basse tariffe di trasporto, l’alto prezzo dei pezzi di ricambio dei camion e la sua dipendenza dal valore del dollaro, l’assenza delle strade adeguate, assenza dei luoghi di riposto, l’intermediazione speculativa nell’acquisizione dei ordini di trasporto, l’imposizione dei pagamenti illegali da parte di alcuni enti, l’assenza di un lavoro sicuro, l’inadeguatezza dello stipendio e dei benefit rispetto a tutto il nostro lavoro duro e difficile, i lunghi periodi di lontananza dalle famiglie, il sistema datato del trasporto e tanti altri problemi, troppo inconvenienti per parlarne per alcuni, costringe noi e le nostre famiglie di pagarne le conseguenze in quanto altri si sono dimenticati delle loro responsabilità.

Noi classe dei lavoratori, con questa situazione delle strade, rischiamo la vita e ogni giorno lottiamo contro la morte. Perché noi autisti lavoriamo sotto le leggi dello stato ma non rientriamo nella legge del lavoro? Perché paghiamo i contributi per le spese sanitarie ma non abbiamo il diritto a congedi per malattia?

Noi autisti facciamo la distribuzione del cibo e medicinali per il nostro popolo e trasportiamo la merce contribuendo alla produzione industriale, rimanendo svegli dalla sera alla mattina e fino alla consegna della merce.

La tariffa mensile che ci viene pagata non è sufficiente per sostenere le spese della manutenzione dei nostri mezzi, altroché per costituire uno stipendio.  Qualcuno ascolti al nostro grido. Siamo davvero sull’orlo della bancarotta.

Lo sciopero generale dei camionisti si sta svolgendo in diverse città iraniane ormai da una settimana e continua tutt’ora. Di seguito alcune fotografie pubblicate sui social network:











Fonte:  http://etehadbinalmelali.com/ak/
twitter



Saturday 19 May 2018

Proteste continuano a Kazeroon Iran


Continuano le proteste nella città di Kazeroon nel centro dell’Iran.  Le proteste sono iniziate contro l’intenzione delle autorità di suddividere la città in due province.  Si pensa che ci siano interessi economici nascosti dietro tale decisione. 

Kazeroon era scena di proteste popolari anche nella serata di mercoledì 16 maggio finite in violenza.  La polizia ha sparato contro i manifestanti uccidendone almeno due e arrestando molti altri.

Oggi, i manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro l’arresto dei loro compagni. 

La polizia ha blindato la città e sono stati uditi spari da parte di membri della polizia stazionati sull’edificio del tribunale.

Fonte: filmati dai canali





Suoni di sicurezza per spaventare la gente


"Il mio fratello imprigionato, deve essere liberato"


Spari di polizia dal tetto del tribunale

Thursday 17 May 2018

Proteste degli operai di Ghazvin


HRA: Gli operai della società di Filtro Alborz della città di Ghazvin si sono radunati oggi per protestare contro il mancato di pagamento degli stipendi da due mesi.

I lavoratori dicono: "Nonostante il fatto che l'unità non abbia problem di produzione e vendita dei propri prodotti, da almeno due mesi non sono stati pagati gli stipendi, e gli amministratori della società stanno licenziando gli operai con vari pretesti dall'inizio di quest'anno".