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Wednesday 27 November 2019

Agenti in borghese hanno portato all'arresto circa 50 studenti all'Università di Teheran in ambulanze


Secondo il canale telegram dei Consigli degli Studenti del paese sono stati arrestati e portati via in ambulanza dagli agenti in borghese circa 50 studenti che avevano protestato nelle giornata del 18 novembre nell'università di Teheran.  La protesta è durata fino a tardi e quando si è fatto il buio, sono arrivati gli agenti in borgherse con ambulanza.

I rapporti indicano che alcuni di questi studenti sono stati trasferiti nella prigione di Fashafoyeh e alcuni nella prigione di Evin dopo essere stati arrestati.

Alcuni nomi fino ad ora pubblicati:  Melika Kargozlou, Kamyar Zoghi, Ali Nanavai, Mohammad Amin Hosseini








Source: Canale Telegram Consigli Studenti dell'Iran.



Saturday 23 November 2019

MANIFSTAZIONE DAVANTI ALL'AMBASCIATA IRANIANA - 30 NOVEMBRE - APPELLO DI ADESIONE






A tutte persone libere in Italia

Come sappiamo, il popolo iraniano, che stanco dalla povertà, fame e repressione sistematica, era sceso nelle strade del'Iran per condurre una battaglia coraggiosa per la libertà, è stato represso in maniera feroce e brutale da parte del regime criminale della Repubblica Islamica. Negli ultimi giorni, tra i manifestanti, ci sono stati centinaia di morti e feriti e migiaia di arresti.

In questi fatidici giorni, non possiamo permettere al regime iraniano di continuare le sue brutalità disumane, reprimendo i manifestanti e minacciandoli con la pena di morte e con le condanne pesanti.

Pertanto, sabato 30 novembre alle 11:00, ci riuniremo in solidarietà con il popolo iraniano di fronte all'Ambasciata della Repubblica islamica dell'Iran a Roma e invitiamo tutte le persone libere in Italia ad aderire all'iniziatva per protestare contro le misure disumane e repressive del regime della Repubblica Islamica ed essere la voce della protesta del popolo oppresso Iraniano.

iranprotestsitalia@gmail.com

به تمام انسان‌های آزادیخواه در ایتالیا

همانطور که میدانیم مردم به جان آمده از فقر, گرسنگی و سرکوب لجام گسیخته و وحشیانه جمهوری اسلامی که در هفته گذشته در سراسر ایران به نبردی شجاعانه برای آزادی به خیابان آمده بودند ، با سرکوب هار و وحشیانه آدم کشان جمهوری اسلامی روبرو شدند.  در روزهای گذشته صدها نفر از معترضین کشته، تعداد بیشماری مجروح و هزاران نفر دستگیر شده اند.
در این روزهای سرنوشت ساز نباید اجازه داد که رژیم جنایتکار جمهوری اسلامی با سرکوب معترضین و تهدید آنها به اعدام و احکام سنگین به رفتار وحشیانه و ضد انسانی خود ادامه دهد.
از این رو ما در روز شنبه ۳۰ نوامبر در ساعت ۱۱  در مقابل سفارت جمهوری اسلامی ایران در شهر رم در همبستگی با مردم ستم دیده ایران تجمع میکنیم و از همه مردم آزادی خواه در ایتالیا دعوت میکنیم تا با حضور خود در این تجمع نسبت به اقدامات ضد انسانی و سرکوبگرایانه رژیم جمهوری اسلامی ایران اعتراض کرده و صدای اعتراض ملت ستم دیده و جان به لب آمده ایران باشند.


Sunday 17 November 2019

Proteste contro l’aumento del prezzo di benzina in Iran - Decine di morti e migliaia di arresti - Blocco di internet

A seguito dell’aumento del prezzo di benzina in Iran, sabato 16 novembre sono scesi in piazza migliaia di manifestanti in oltre 100 città iraniane.  

La risposta del regime è stata dura:  i clip e video pubblicati sui social media mostrano la polizia iraniana sparando verso i manifestanti e uccidendo alcuni. Le ultime notizie parlano di decine di morti e migliaia di persone ferite e arrestate.  Il servizio internet è stato bloccato in Iran. Da ormai da sabato sera il popolo iraniano non può più usare internet e quindi comunicare con l'esterno. Una mossa - voluta da chi comanda - volta a evitare che si diffondano immagini o notizie della rivolta.

Il governo iraniano ha annunciato giovedì (14 novembre) che avrebbe aumentato il prezzo della benzina raddoppiando la tariffa della benzina razionalizzata e triplicando il prezzo di quella libera.  L'aumento è iniziato il giorno seguente. La decisione è stata presa dal Consiglio supremo di Coordinamento Economico dei Capi dei tre poteri esecutivo, giudiziario e legislativo ed il leader iraniano l'ha appoggiata.  

l popolo iraniano e in particolare milioni di lavoratori sono preoccupati e devastati da questa decisione in quanto ciò scatenerà l'aumento di altri beni, necessità e servizi di base. Dal momento che ci sono milioni di persone che vivono già al di sotto della soglia di povertà e difficilmente riescono a provvedere alle necessità di base. 

I rapporti indicano che le proteste sono proseguite domenica in alcune città, tra cui Sanandaj, Shiraz, Tabriz e Kermanshah e alcune università.  I manifestanti in molte città hanno risposto alla repressione del regime attaccando e dando fuoco a decine di banche, edifici governativi, veicoli di polizia, scuole teologiche e stazioni di servizio.


A causa del black out del servizio di internet, la popolazione è rimasta totalmente isolata dal mondo esterno e si temono ulteriori azioni brutali e repressive da parte del regime iraniano nei confronti dei manifestanti, tra l’altro nominati “banditi” dal leader spirituale del paese Ali Khamenei nel suo discorso pubblico di questa mattina.