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Saturday 23 January 2021

Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran denunciata dagli studenti iraniani in Italia!

Un gruppo di studenti e laureati Iraniani residenti in Italia, in una lettera aperta indirizzata al governo italiano e ai rettori delle università italiane, hanno denunciato la presunta repressione esercitata sui cittadini, in particolare sugli studenti iraniani,  da parte dell'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia.

Ad oggi oltre 160 persone hanno aderito al contenuto della suddetta lettera, firmando la petizione lanciata dal gruppo degli studenti.

La denuncia fa anche riferimento, tra altri casi, ad un episodio di presunta intimidazione esercitata da parte dell'Ambasciata del regime di Teheran, ai danni di un ricercatore medico iraniano che lavora presso in Ministero della Salute in Italia.  Il virologo in questione in una catena di tweet aveva fornito dei ragionamenti scientifici, spiegando il motivo per cui i vaccini americani e inglesi anti-covid non fossero pericolosi, smentendo le dichiarazioni dei giorni precedenti del leader spirituale iraniano, Ali Khamenei.  Giorni dopo della pubblicazione del tweet, il medico iraniano lo ha cancellato dai social network e ha informato di essersi recato all'Ambasciata Iraniana a Roma per esprimere il proprio rammarico al primo consigliere dell'ambasciata, il Sig. Sahebi, per quanto fosse accaduto.  Secondo quest'ultimo tweet, tale incontro "cordiale", era stato "gentilmente" organizzato da un tale Sig. Safari, riferito probabilmente a Jafar Safari, il terzo consigliere dell'ambasciata regime Teheran in Italia.

Il medico aveva bloccato la possibilità di replica sotto il suo tweet apologista, ma molti user lo hanno comunque condiviso affermando che il tweet fosse stato cancellato a causa delle intimidazioni subite dal ricercatore da parte dei funzionari dell'ambasciata.

I precedenti atti repressivi del regime Iraniano nei confronti degli oppositori del regime all'estero e degli studenti e scienziati critici del regime (come ad esempio il noto caso di Ahmadreza Djalali), puntano il dito verso l'unico indagato, ovvero i rappresentanti della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia e ci fanno dedurre quasi con certezza che sia stata effettivamente esercitata una forma di intimidazione da parte dell'ambasciata sul ricercatore. 

Molti studenti iraniani in Italia infatti, si lamentano di tali pressioni e intimidazioni subite dai presunti funzionari dell'intelligence iraniano operanti sottoforma di funzionari amministrativi o di affari culturali dell'ambasciata iraniana in Italia.  Tali pressioni sono volte a impedire agli studenti iraniani di partecipare all'attivitismo politico e civile contro il regime iraniano in Italia oltre ad identificare gli studenti iraniani per implementare un maggiore controllo.  

C'è da ricordare che storicamente il movimento studentesco in Iran ha sempre avuto un ruolo primario nell'organizzazione delle  proteste antigovernative.  La Confederazione degli Studenti Iraniani costituita negli anni 60 e 70 dagli studenti iraniani che studiavano nei paesi esteri, ha attivamente partecipato nell'organizzazione della rivoluzione del 1979 in Iran contro il regime dello Shah.  Negli anni 90, vent'anni dopo il sequestro della rivoluzione del 79 da parte degli islamo-fascisti, il regime della Repubblica Islamica dell'Iran ha vissuto un'altra ondata di proteste studentesche a seguito della chiusura di alcuni giornali e la rivelazione dello scandalo degli Omicidi a Catena commessi dalle forze dell'intelligence del regime.  Nel 2009 a seguito dei brogli elettorali,  le proteste popolari e l'espulsione dei giornalisti stranieri dal paese,  gli studenti iraniani nei vari paesi del mondo, in particolare in Italia a Roma, Firenze, Torino e Milano, hanno organizzato proteste contro il regime e informato la comunità internazionale su ciò che stesse accadendo all'interno del paese.  Il regime iraniano pertanto conosce quanto possa essere pericolosa la solidarietà e unità tra gli studenti all'estero e all'interno del paese per la stablità del regime e dal 2009 ha intrapreso tutta una serie di politiche repressive e di terrore contro gli studenti iraniani in Italia e in Europa.  

Non è sorprendente che gli studenti iraniani in italia, non sono fino ad ora riusciti ad avere una organizzazione autonoma studentesca per occuparsi di interesse degli studenti iraniani.  Le varie pseudo-associazioni esistenti in torno agli studenti iraniani in Italia, sono spesso state  organizzate dall'ambasciata iraniana stessa tramite alcuni studenti che si trovano sotto la loro pressione o comunque hanno interesse a collaborare con il regime.  La leva che avrebbe l'ambasciata iraniana in questo caso, sarebbe  la necessità da parte degli studenti di avere i servizi consolari ai fini dello svolgimento delle loro pratiche amministrative, vitali per gli studenti, come ad esempio il rinnovo dei passaporti, il rinnovo del soggiorno, l'ottenimento della borsa di studio, l'ottenimento della nulla osta per matrimonio con gli stranieri etc. 

E' intollerabile e assurdo che il regime iraniano possa estendere la propria repressione fino all'Italia, un paese che bene o male, abbia ottenuto un certo livello di libertà e democrazia attraverso i sacrifici delle vite umane e la lotta del proprio popolo nel corso della storia.

Riteniamo che sia necessaria un'azione collettiva che fortemente condanni l'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran e che chiedi al governo italiano e alle università italiane di porre fine a questa situazione vergognosa. 

Per questo motivo abbiamo aderito pienamente all'appello degli studenti iraniani e invitiamo a tutti di firmare la loro petizione online per esprimere il dissenso contro la repressione messa in atto dal regime iraniano in Italia cliccando su questo link.

Di seguito riportiamo il testo della lettera aperta:


Firma con noi questa lettera di protesta indirizzata al governo Italiano e ai rettori di Università Sapienza di Roma, di Politecnico di Milano e delle altre università Italiane:

ترجمه فارسی‌ در پایین

LETTERA APERTA

Onorevoli Presidente di Consiglio, Ministri dell'Interno e della Salute, Rispettabili Rettori dell'Università Sapienza di Roma e del Politecnico di Milano

Noi firmatari della presente, siamo sbalorditi e stupefatti. Stupefatti del vostro silenzio e della vostra passività. Sbalorditi del fatto che non sappiate cosa stia accadendo in questo paese sotto i vostri occhi.  Se lo sapete,  la vostra indifferenza non può essere definito meno che un disastro.  Se invece  ne siete inconsapevoli, allora la situazione è molto più grave di quanto si possa immaginare.

Parliamo allora pubblicamente dell'argomento per chiarire e per fare informazione:

Da molti anni il regime della Repubblica Islamica dell'Iran, attraverso le sue nicchie di intelligence presso le sedi diplomatiche in Europa, cerca di entrare nei tessuti sociali dei paesi europei, compresa l'Italia, per attuare le politiche estere del regime repressivo Iraniano.  La Repubblica islamica dell'Iran attua questo processo attraverso diversi canali. Da quelli apparentemente più innocui come le associazioni culturali - accademiche,  le relazioni e i contatti nelle università italiane o le moschee e i centri islamici - sciiti; a quelli più pericolosi come la rete della criminalità organizzata.  Come sapete, a volte tali politiche sono state accompagnate da atti violenti e criminali come uccisioni sponsorizzate dal regime, persecuzioni e intimidazioni degli opponenti del regime iraniano all'estero. Gli esempi di questi episodi, a voi noti, includono l'assassinio di Mohammad Reza Kolahy Samadi nei Paesi Bassi, l’attentato del ristorante di Mykonos in Germania, le uccisioni di Fereydoon Farrokhzad in Germania e Shahpour Bakhtiar in Francia, lo sventato attentato ad un raduno di un'organizzazione di opposizione del regime a Parigi soltanto pochi anni fa e diverse altre operazioni criminali attuati dal regime iraniano al di fuori dei confini della Repubblica islamica in Europa.

In questo contesto, in Italia, gli studenti iraniani si trovano obbligati a far riferimento al Consolato della Repubblica Islamica a Roma o a Milano per ottenere la documentazione richiesta ai fini dell’ottenimento della borsa studio o il permesso di soggiorno. In cambio della prestazione di servizi consolari, il regime iraniano esercita pressioni sugli studenti affinché non intraprendono attività socio-politiche contro la Repubblica Islamica in Italia. Nella sua ultima mossa, l'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran ha represso e perseguitato il virologo iraniano Farzad Beikpour, che lavora come medico  presso il Ministero della Salute italiano su coronavirus. Farzad Beikpour, è stato convocato pochi giorni fa dall’Ambasciata della Repubblica Islamica a Roma per aver pubblicato sui social, pareri scientifiche e indipendenti contrarie all'opinione del leader supremo della Repubblica islamica dell'Iran che aveva definito pericolosi i vaccini americani e britannici e che li aveva banditi.  Farzad durante l’incontro con i funzionari dell’ Ambasciata, il Sig. Safari e il Sig. Sahebi, presumibilmente è stato sottoposto alle intimidazioni e alle minacce al punto che ha dovuto cancellare i propri tweet, ritirare le proprie dichiarazioni e pubblicamente chiedere scusa per essersi liberamente espresso.  Non sappiamo a quale tipo di pressione o minacce Beikpour sia stato sottoposto, ma per dedurre ciò, basterebbe uno sguardo alle precedenti violazioni del regime iraniano e il suo comportamento repressivo ai danni degli studenti critici del regime e degli studiosi scientifici, tra cui il ricercatore iraniano-svedese Ahmad Reza Djalali, che è stato preso in ostaggio dalla Repubblica islamica, brutalmente torturato e condannato a morte.

Considerato tutto ciò, vi vorremmo porre le seguenti domande:

  • Come potete essere indifferenti di fronte ad un comportamento così repressivo della Repubblica Islamica attuato nel territorio italiano?
  • Come è possibile essere consapevoli della situazione di un ricercatore come Ahmad Reza Djalali sottoposto a maltrattamenti crudeli e tacere di fronte alle intimidazioni e alle minacce subite di un altro ricercatore a Roma nel cuore del capitale politico italiano?
  •  Come potete rimanere in passività quando un regime autoritario di un’altro paese convoca un ricercatore che sta svolgendo servizio nell’ambito dell’emergenza sanitaria in corso presso il Ministero della Salute Italiano in un momento così storicamente critico e delicato di questo paese?
  • In fondo, perché le più autorevoli università italiane come la Sapienza di Roma o il Politecnico di Milano organizzano i cosiddetti “eventi accademici e culturali” in collaborazione l’ambasciata di un regime criminale e disumano all’interno dei luoghi di scienza e conoscenza della società italiana?
  • Forse i giovani studenti di questo paese hanno qualcosa da imparare dai rappresentanti di un regime che imprigiona gli studenti e gli insegnanti, reprime le donne, frusta gli operai e ammazza i propri opponenti?
     

Signor Presidente del Consiglio, Egregi Ministri e Rispettabili Rettori,

noi siamo stanchi e indignati di questa situazione e riteniamo che il prosieguo di questo andamento disumano e repressivo, sia contrario ai principi e ai valori della società italiana. Vi vorremmo avvertire e mettere in guardia,  che la vostra inerzia rispetto a quanto abbiamo denunciato, mette in pericolo l’interesse e la sicurezza dei cittadini di questo paese. Pensiamo che il regime della Repubblica Islamica dell’Iran, abbia violato la sovranità nazionale italiana attuando intimidazioni e minacce sul suolo italiano contro uno studioso iraniano.  Tale comportamento richiede una risposta decisa da parte del governo italiano e dei rettori di tutte le università italiane.

Pertanto le nostre richieste sono:

  1. di interrompere immediatamente tutti i  programmi e gli scambi culturali e accademici nelle università e in altri contesti sociali-culturali in Italia con l'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran
  2.  di convocare l’Ambasciatore iraniano e ordinarlo di interrompere immediatamente ogni atto repressivo nei confronti dei cittadini iraniani in Italia avvertendolo formalmente che se tali azioni da parte della Repubblica Islamica dovessero continuare in Italia, saranno interrotti tutti i rapporti politici tra l’Italia e la Repubblica Islamica dell'Iran. 
  3. di sostenere pienamente Farzad Beikpour, che sta lavorando a favore della scienza e del progresso per l'umanità presso il Ministero della Salute italiano e di impedire che venga perseguitato dal regime Iraniano.
  4. di fare in modo che gli studenti iraniani non debbano recarsi presso l'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran per sbrigare le proprie pratiche amministrative universitarie e di soggiorno e di avere la possibilità di completare questi passaggi il più possibile attraverso l'Ambasciata italiana a Teheran.

In fede, 

Un gruppo di Studenti e Laureati Iraniani residenti in Italia  (promotori)

Altri firmatari 

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نامه سرگشاده

نخست‌وزیر محترم، وزرای محترم کشور و بهداشت، رؤسای محترم دانشگاه‌های ساپینزای رم و پلی‌تکنیک میلان

ما امضاء کنندگان این نامه متعجب و متحیر هستیم. متعجب از سکوت و انفعال شما، و متحیر از اینکه از آنچه در مقابل چشمان شما در خاک ایتالیا اتفاق می‌افتد بی‌خبر باشید. بی‌تفاوتی شما نسبت به وقایع اخیر فاجعه‌ است و بی‌خبریتان از آن‌ها فاجعه‌ای دیگر...

در همین راستا ارائه علنی توضیحاتی در مورد وضعیت و پیش‌آمدهای فاجعه‌بار اخیر را لازم دانستیم:

سال‌هاست که رژیم جمهوری اسلامی ایران به منظور پیش‌برد و عادی‌سازی سیاست‌های سرکوب‌گرایانه داخلی و خارجی‌اش در خارج کشور، می‌کوشد تا از طریق پایگاه‌های اطلاعاتی خود در دفاتر دیپلماتیک‌اش در میان لایه‌های اجتماعی کشورهای اروپایی، از جمله ایتالیا نفوذ کند. جمهوری اسلامی ایران این هدف را همزمان از چندین کانال پی‌گیری می‌کند: گاه با انجام کارهای ظاهرا بی‌خطر مانند احداث و همکاری با انجمن‌های فرهنگی‌دانشگاهی در خاک ایتالیا، ایجاد پایگاه‌های ارتباطی و اطلاعاتی در دانشگاه‌های ایتالیا، از طریق مساجد و مراکز اسلامی‌شیعی در خاک ایتالیا، و غیره. و گاه هم، همانطور که می‌دانید، با اقداماتی که خشونت عریان و ذات مجرمانه این سیاست‌ها را بی‌پرده نمایان می‌سازند، که فقط به عنوان چند نمونه از آن‌ها می‌توان به ترور محمدرضا کلاهی صمدی در هلند، ترور در رستوران میکونوس در آلمان، ترور فریدون فرخزاد در آلمان و شاهپور بختیار در فرانسه، حمله تروریستی خنثی شده چند سال پیش به تجمع یک سازمان مخالف جمهوری اسلامی در پاریس و غیره اشاره کرد.

در همین رابطه شایان ذکر است دانشجویان ایرانی مقیم ایتالیا ناچارند در موارد متعدد برای بدست آوردن مدارک شخصی مانند اخذ بورس تحصیلی، اجازه اقامت، تمدید پاسپورت و یا ثبت ازدواج به کنسولگری جمهوری اسلامی در رم یا میلان مراجعه کنند. رژیم ایران در ازای ارائه این خدمات اولیه کنسولی دانشجویان را تحت فشار قرار می‌دهد تا اقدامات سیاسی‌اجتماعی علیه جمهوری اسلامی در ایتالیا انجام ندهند. 

اما آنچه امروز ما را بیش از پیش خشمگین ساخته، اقدام اخیر سفارت جمهوری اسلامی ایران در ارتباط با فرزاد بیک‌پور، ویروس شناس ایرانی که به عنوان محقق در وزارت بهداشت ایتالیا در زمینه ویروس کرونا کار می‌کند است. ماجرا از این قرار است که فرزاد بیک‌پور چند روز پیش توسط سفارت جمهوری اسلامی در رم احضار شد.  چرا که در شبکه‌‌های اجتماعی نظرات علمی مستقل خود را منتشر کرده بود که با نظر رهبر جمهوری اسلامی ایران که واکسنهای آمریکایی و انگلیسی را خطرناک و ممنوع تعریف کرده بود، مغایرت داشت. فرزاد در ملاقات خود با مقامات سفارت، آقایان صفری و صاحبی، مورد بازجویی و تهدید قرار گرفته است تا جایی که ناچار شده توییت‌های خود را حذف کند، اظهارات خود را پس بگیرد، و در نهایت با انتشار متنی سرگشاده به خاطر اعلام آزادانه نظراتش عذرخواهی کند! مشخص نیست بیک‌پور تحت چه نوع فشارها یا تهدیدهایی قرار گرفته است، اما برای فهم این موضوع، نگاهی به تحرکات قبلی رژیم ایران و رفتار سرکوبگرانه‌اش علیه دانشجویان منتقد رژیم و محققین سرشناس علمی، از جمله محقق ایرانی احمدرضا جلالی که توسط جمهوری اسلامی به گروگان گرفته شده و به طرز وحشیانه‌ای شکنجه و به اعدام محکوم شده است، کافی می‌نماید.

با توجه به تمامی موارد ذکر شده، خواهان پاسخ صریح شما مسئولین محترم به پرسش‌های زیر هستیم:

  • چگونه می‌توانید نسبت به این گونه رفتارهای سرکوبگرانه جمهوری اسلامی که در خاک ایتالیا اعمال می‌شود بی‌تفاوت بمانید؟
  • چگونه می‌توانید در حالی که از وضعیت محققی مانند احمدرضا جلالی که تحت خشونتی بی‌رحمانه قرار گرفته است مطلعید، در برابر ارعاب و تهدیدهای اخیر علیه محققی دیگری در رم، در قلب پایتخت سیاسی ایتالیا، سکوت کنید؟
  • چگونه می‌توانید در این لحظه حساس تاریخی که تمام تلاش دولت‌های دمکراتیک دنیا معطوف به مبارزه با ویروس کرونا است، در مقابل احضار و تهدید دولتی یک محقق در خاک ایتالیا که در چارچوب شرایط اضطراری بهداشتی در حال انجام وظیفه انسانیش است منفعل بمانید؟
  • چرا برخی از معتبرترین دانشگاه های ایتالیا ماننند دانشگاه ساپینزای رم یا  پلی‌تکنیک میلان بدون هیچ اعتراضی به اقدامات سرکوب‌گرایانه دولت جمهوری اسلامی ایران، تحت عناوینی چون "رویدادهای علمی و فرهنگی" با سفارت
    رژیمی جنایتکار و غیرانسانی در مکان‌های فرهنگی و علمی ایتالیا همکاری می‌کنند؟
  • آیا قرار است دانشجویان جوان ایتالیا از نمایندگان رژیمی که دانش آموزان و معلمان را به زندان می‌اندازد، زنان را سرکوب می‌کند، کارگران را شلاق می‌زند و مخالفانش را می‌کشد، چیزی یاد بگیرند؟!

آقای نخست وزیر، وزیران محترم و رؤسای محترم دانشگاه، ما از این وضعیت خسته و خشمگین هستیم و معتقدیم که ادامه این روند غیرانسانی و سرکوبگرانه با اصول و ارزش‌های جامعه ایتالیا مغایر است.  هشدار می‌دهیم که بی‌عملی شما نسبت به آنچه گزارش دادیم، خواست قلبی و امنیت شهروندان ایتالیا را به خطر می‌اندازد.  معتقدیم رژیم جمهوری اسلامی ایران با ارعاب و تهدید یک دانشمند ایرانی در خاک ایتالیا، حاکمیت ملی این کشور را نقض کرده است. این رفتار نیاز به واکنش قاطع دولت ایتالیا و رؤسای دانشگاه‌های ایتالیا دارد.

لذا درخواست‌های ما عبارتند از:

توقف فوری همه برنامه‌ها و تبادلات فرهنگی و دانشگاهی که در دانشگاه‌ها و سایر عرصه‌های اجتماعی‌فرهنگی ایتالیا با همکاری سفارت جمهوری اسلامی ایران انجام می‌شوند.

احضار سفیر ایران و ابلاغ اینکه هرگونه اقدام سرکوب‌گرانه علیه شهروندان ایرانی در ایتالیا را فوراً متوقف کند. همچنین هشدار به سفیر ایران که در صورت ادامه چنین اقداماتی توسط جمهوری اسلامی در ایتالیا، تمام روابط سیاسی بین دو کشور قطع خواهد شد.

حمایت کامل از فرزاد بیک‌پور، که در وزارت بهداشت ایتالیا برای ارتقای علم و بهداشت عمومی تلاش می‌کند و جلوگیری از تعقیب و فشار بر او توسط جمهوری اسلامی ایران.

حصول اطمینان از اینکه دانشجویان ایرانی برای تکمیل مراحل اداری دانشگاه و اقامت خود مجبور به رفتن به سفارت جمهوری اسلامی ایران نباشند و امکان انجام این مراحل را تا حد امکان از طریق سفارت ایتالیا در تهران داشته باشند. 

  با احترام

 جمعی از دانشجویان و فارغ‌التحصیلان ایرانی ساکن ایتالیا

دیگر امضاء کنندگان:

  • گروه همبستگی ایرانیان ساکن ایتالیا با مبارزات مردم ایران
  • گروه #IranProtestsItalia




Friday 8 January 2021

ROMA: Solidarietà con le famiglie delle vittime del volo PS752 in occasione del primo anniversario dell'attacco missilistico all'aereo

 L'8 gennaio 2020, il volo passeggero della linea aerea Ukraina PS 752 veniva abbattuto, dalle Guardie Revoluzionarie Iraniane con due colpi di missili, pochi minuti dopo il suo decollo dall'aeroporto internazionale di Teheran-Imam Khomeini, uccidendo i 176 passeggeri innocenti a bordo, fra cui 9 componenti l'equipaggio.  L'attacco è avvenuto nel corso di una crisi diplomatica tra Iran e Stati Uniti d'America, culminata qualche giorno prima con l'uccisione a Baghdad del generale Qasem Soleimani da parte di un aeromobile a pilotaggio remoto statunitense. Per 3 giorni il regime iraniano ha tenuto nascosto il fatto che il volo era stato abbattuto dalla Forza aerospaziale del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica e alla fine il 11 gennaio il regime ha confessato il crimine che aveva attuato.  In seguito sono scoppiate diverse proteste popolari in diverse città condannando l'atto criminale compiuto dal regime e sono stati arrestati decine di manifestanti.

A distanza di un anno, in occasione del primo anniversario della morte di passeggeri del volo PS752 tra cui molti bamibini, onoriamo il ricordo delle vittime dell'attacco aereo e restiamo in soladarietà con i loro cari e familgiari.  Condanniamo inoltre fortemente il militarismo della Repubblica Islamica dell'Iran e degli Stati Uniti nella regione e sosteniamo la rivendicazione dei famigliari delle vittime che chiedono giustizia per il crimine compiuto.