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Saturday 13 October 2018

APPELLO DI SOLIDARIETA’ CON GLI INSEGNANTI IRANIANI IN SCIOPERO 14- 15 OTTOBRE 2018


Da diversi anni, gli insegnanti iraniani protestano contro gli stipendi bassi, il precariato, la privatizzazione delle scuole e la violazione dei loro diritti di categoria.



Il governo iraniano non ha mai accolto le rivendicazioni degli insegnanti e ha sempre risposto alle loro proteste pacifiche con la forza e la repressione, sottoponendo i loro attivisti agli arresti e alle persecuzioni giudiziarie, con accuse vaghe e infondate come “propaganda contro il sistema”, “destabilizzazione dell’ordine pubblico” o “azione contro la sicurezza nazionale”. 

Infatti, i seguenti attivisti insegnanti, in questo momento si trovano in prigione in Iran, solo per aver svolto attività sindacali:

Mohammad Habibi -  arrestato più volte; ultimo arresto risale a maggio 2018 quando era fuori su cauzione, condannato a dieci anni e mezzo di prigione, divieto di svolgere attività politica e sociale per due anni, divieto di viaggiare per due anni e 74 frustate.

Mahmoud Beheshti Langroudi - arrestato più volte; ultimo arresto risale a settembre 2017, ha avuto condanni di incarcerazione per totale 14 anni successivamente ridotte a sette.

Ruhollah Mardani - arrestato in gennaio 2018; condannato a 6 anni di prigione, divieto di svolgere attività politica e sociale per due anni, divieto di viaggiare per due anni.

Esmail Abdi -  arrestato in novembre 2016; condannato a 6 anni di prigione.

Nonostante la repressione, gli insegnanti iraniani, continuano la loro lotta per i loro diritti. Infatti, il 10 ottobre scorso, il Consiglio di Coordinamento delle Associazioni degli Insegnanti Iraniani (CCAII),  ha proclamato lo sciopero generale degli insegnanti in tutte le scuole del paese, da tenersi nelle giornate del 14 e 15 ottobre.

Di seguito i temi principali di protesta trattati nel comunicato del CCAII:


- stipendi bassi degli insegnanti e insufficiente spesa pubblica per l’istruzione

- aumento di inflazione, declino di potere di acquisto e impoverimento crescente degli insegnanti;

- monetizzazione dell’istruzione pubblica, privatizzazione delle scuole e conseguente esclusione di molti bambini e ragazzi dal ciclo di istruzione

- edifici e le strutture scolastiche inadeguate

- corruzione e furto dalla cassa del risparmio degli insegnanti

- persecuzione degli attivisti insegnanti


Il Consiglio del Coordinamento di Associazioni degli Insegnanti Iraniani, inoltre ha sottolineato che lo sciopero annunciato per il 14 e 15 ottobre, è l’inizio di un ciclo di scioperi previsti e se gli insegnanti non ricevono risposte concrete alle loro giuste rivendicazioni, ci sarà un secondo sciopero nel mese di novembre.

Lanciamo quindi un appello a tutti i sindacati, alle organizzazioni dei lavoratori e a tutti i gruppi e le associazioni, di diventare la voce di protesta degli insegnanti iraniani in sciopero e allo stesso tempo di fare pressione sul regime iraniano di porre fine alla persecuzione degli insegnanti e liberare immediatamente e incondizionatamente Mohammad Habibi, Mahmoud Beheshti Langroudi, Ruhollah Mardani e Esmail Abdi.


13 ottobre 2018
#IranProtestsItalia
iranprotestsitalia.blogspot.com
iranprotestsitalia@gmail.com

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