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Thursday 4 October 2018

4 ottobre 2018 il tredicesimo giorno dello sciopero degli autotrasportatori


Il 22 settembre, è iniziato lo sciopero degli autotrasportatori in Iran, a seguito dell’appello di
sciopero lanciato in protesta alla mancanza dell’avveramento delle rivendicazioni dei camionisti; ed oggi lo sciopero è entrato nel suo 13° giorno. 

Molte città hanno partecipato all’iniziativa compreso: Bandar Abbas, Khorram Abad, Takestan, Dehaghan, Khomeini Shahr, Ghom, Kashan, Shahrkord, Bandar Imam Khomeini, Isfahan, Shiraz, Yazd, Gorgan, Bandargaz, Boroojerd, Mobarakeh, Taybad, Izeh, Arak, Talesh, Ahwaz e le provincie di Khorasan Razavi e Hamedan. 

Le notizie parlano dell’arresto di ulteriori 61 persone, che aggiunte ai numeri precedenti, fanno un totale di almeno 238 arresti avvenuti a causa del detto sciopero. 

A seguito di quanto riportato, ci sono stati comunicati di sostegno pubblicati dai sindacati del settore di trasporto in America e in Canada, in solidarietà con lo sciopero degli autotrasportatori iraniani, esprimendo la propria preoccupazione riguardo alle loro condizioni.

Secondo l’agenzia di Hrana, l’organo degli attivisti di diritti umani in Iran, a partire dal sabato 22 settembre molti autisti hanno iniziato a scioperare in molte città iraniane per la mancanza di riscontro alle loro rivendicazioni.

L’azione di sciopero si è esteso in molte città a partire dal mercoledì, comprese: Bandar Abbas, Khorram Abad, Takestan, Dehaghan, Khomeini Shahr, Ghom, Kashan, Shahrkord, Bandar Imam Khomeini, Isfahan, Shiraz, Yazd, Gorgan, Bandargaz, Boroojerd, Mobarakeh, Taybad, Izeh, Arak, Talesh, Ahwaz e le provincie di Khorasan Razavi e Hamedan. 

Ali Akbar Javidan, il comandante delle forze armate della regione di Golestan ha annunciato che 8 dei camionisti in sciopero nelle città di Gorgan e Bandargaz, sono stati identificati e arrestati con l’accusa di “turbamento dell’ordine e della sicurezza delle strade del paese”.

Il capo delle forze armate di Khorasan Razavi ha dato notizie di altri 42 arresti tra i manifestanti di questa regione.

Morad Shamooli il procuratore pubblico e della corte rivoluzionaria di Izeh ha parlato di 2 arresti e il Colonello Bakhshali Kamrani Saleh, il comandante delle forze dell’ordine di Hamedan, ha dato notizie di altri 9 arresti per un totale di 238 arresti complessivi.

C’è da segnalare che nei giorni precedenti ci sono stati altri arresti nelle provincie di Ghazvin, Alborz, Ardebil, Isfahan, Fars, Semnan, Kermanshah, Zanjan, Khorasan Shomali, Khorasan Razavi, Nahavand, Bojnoord, Kangan, Pakdasht, Neyshaboor, Shirvan, Sanandaj, Azarshahr, Gorgan, Zaran e Zarand con l’accusa di “corrotto sulla terra”, “perturbazione dell’ordine e sicurezza” e “interruzione delle strade”.

Ci sono state reazioni internazionali a sostegno dello sciopero dei camionisti iraniani: i sindacati del settore di trasporto di America e Canada hanno espresso solidarietà nei confronti dei camionisti.  Questi sindacati hanno inoltre espresso preoccupazione per le condizioni dei camionisti e ha condannato il rifiuto da parte del regime iraniano di riconoscere i sindacati degli autotrasportatori.

Giovedì scorso, uno dei camionisti di vecchia data di Arak in un’ intervista con l’agenzia stampa di Fars, in merito ai problemi dei camionisti ha dichiarato:  “se vogliamo trasportare la merce in un mese da Bandar Abbas a Teheran, dobbiamo pagare 5 m di tooman come intermediazione alla società dei trasporti, 1 m e 100 mila tooman per il compenso del garage, 600 mila tooman di carburante, 230 mila tooman di assicurazione e una somma per la manutenzione del veicolo come cambio olio e le spese per i pasti nonché 500 mila tooman all’anno per caricare il navigatore.  Ma con tutta questa spesa, un camionista che fine farà?”

Mohammad Reza Mansouri, il membro del Comitato delle Industrie e le Miniere, in un’intervista con il Circolo degli Giornalisti Giovani ha detto che la causa dell’aumento dei prezzi fosse dovuta allo sciopero dei camionisti e ha affermato che il governo ha il dovere di dare attenzione alle problematiche dei camionisti e prendere delle misure adeguate per risolverli e fornire i camionisti con i pezzi di ricambio ai prezzi ragionevoli.

Hossein Zakizadeh, il direttore del coordinamento degli affari economici della regione ri Ghazvin, con riferimento alla mancanza dei pezzi di cambio e di pneumatici ha detto di aver tenuto incontri presso l’ufficio di regolamentazione del Bazar con gli addetti al lavoro, durante i quali sono stati analizzati le esigenze e i governatori di Ghazvin ha annunciato le necessità della Regione al ministero.

Rohollah Ghodrati il capo dell’ufficio giudiziario di Ghazvin in un’intervista con ISNA ha detto:  Le rivendicazioni giuste dei camionisti sono state trasmesse tramite una loro unità di categoria, e noi dobbiamo dargli una risposta dopo le dovute ricerche e  indagini e di aiutargli il più possibile, ma alcuni camionisti protestano e creano insicurezza nelle strade e saranno confrontati”.

Ali Medghalchi, il vice dell’ufficio di trasporti e strade di Zanjan, ha dato notizie dei aver distribuito pneumatici governativi tra i camionisti di Zanjan e inoltre ha detto che la flotta del trasporto in questo periodo ha fatto la domanda per avere pneumatici ai prezzi governativi ma che non abbiano trasportato la merce dal 21 settembre, saranno riportati alle autorità giudiziarie.

Karim Abdollahpour, il direttore delle strade e del trasporto stradale di Mahabad in un’intervista con IRNA ha sostenuto che 123 pneumatici in più serie sono stati distribuiti tra i camionisti ai prezzi governativi e che si trattassero di prodotti durevoli. Il governo per risolvere il problema, oltre alla distribuzione dei pneumatici ai prezzi governativi, ha importato una quantità importante di pneumatici che presto entreranno nel mercato.

Il direttore della dogana della zona libera di Anzali ha dato notizie di importazione di 10 mila pneumatici e ha detto che dovranno entrare il mercato dopo le pratiche doganali.

Nell’appello pubblicato da parte dei sindacati di coordinamento dei camionisti a livello nazionale, i camionisti sono stati invitati a scioperare fino al 21 settembre e sono state elencate 15 richieste e rivendicazioni dei camionisti.  Tra queste sono aumento della pensione ed il contributo per il lavoro duro, riduzione del prezzo dei pneumatici e i pezzi di ricambio, aumento delle tariffe di trasporto del 70%, detrazione dell’assicurazione degli autisti, eliminazione degli intermediari dai terminali e supervisione della polizia stradale ed il suo comportamento imparziale e scorretto e la punizione dei poliziotti corrotti.





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