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Saturday 7 April 2018

Nuove proteste di agricoltori a Isfahan contro la mancanza dell'acqua


Radio FardaVarie fonti dai canali social, danno notizie di manifestazioni a Isfahan nelle vicinanze dello storico Ponte di Khaju, uno dei luoghi più importanti della città. Le segnalazioni inoltre, parlano di tentativi della polizia di disperdere i manifestanti.

Forte presenza delle forze dell'ordine alla manifestazioni degli agricolotori al Ponte di Khaju

La città di Isfahan, da qualche settimana prima dell’anno nuovo Iraniano, è stata scena di una nuova ondata di proteste da parte dei contadini di Isfahan orientale che protestano contro le problematiche idriche e la mancanza di ricevimento dei loro diritti idrici.  Il punto risaliente di queste proteste è stato l’azione simbolico di protesta dei contadini durante l’ultima preghiera di venerdì dell’anno, quando gli stessi si sono seduti con le spalle girate all’Imam.

Gli agricoltori in questa occasione cantavano “con le spalle al nemico, la faccia verso la patria”.

Queste proteste sono iniziate verso gli inizi del mese di marzo, quando l’8 marzo un gran numero di agricoltori di Varzaneh, hanno partecipato ad un corteo di protesta contro la mancanza di assegnazione dei diritti idrici, lanciando degli slogan contro il presidente Rouhani.

Nelle settimane scorse, le autorità locali e governative, hanno ripetutamente parlato delle misure da adottare e promesso di riconoscere i diritti idrici e l’indennità per il mancato piantumazione. Ma le proteste dei contadini continuano.




L’ultima ondata di queste proteste è accaduta sabato 7 aprile, sul lato nord del ponte di Khaju e vicino alla sede della televisione locale quando i contadini si sono riuntiti e hanno lanciato gli slogan: “l’acqua del fiume di Zayandeh Rud, è il nostro diritto assoluto” e “lo sgrido del contadino è lo sgrido del fiume Zendeh Rud”.

I filmati pubblicati sui canali social dimostrano la presenza di un gran numero dei manifestanti e in alcune immagini si vede la presenza numerosa delle forze dell’ordine che cercano di disperdere i manifestanti.

Nel frattempo il sito internet Isfahan Shargh, ha dato notizie di un incontro avvenuto nella giornata di sabato tra i rappresentanti degli agricoltori e i rappresentanti della Regione di Isfahan al parlamento, in cui il governatore di Isfahan, Mohsen Mehr Alizade, riferendosi a ciò che egli chiama "misure appropriate per migliorare la condizione degli agricoltori", ha detto che "non c'è motivo per manifestare".

Il governatore ha fatto riferimento alla situazione grave delle piogge dello scorso anno affermando che la situazione dell’acqua potabile fosse molto preoccupante e che l’uso non autorizzato dell’acqua sarebbe il fattore determinante che mette in difficoltà la fornitura dell’acqua potabile.

Il governatore ha inoltre aggiunto che durante la seduta partecipata dai  Ministri d’Interno e dell’Energia nonché i governatori di Isfahan, Char Mahal e Bakhtiaari, il tema dell’”uso non autorizzato dell’acqua” è stato analizzato e il “comitato di compatibilità con la carenza dell’acqua” ha deliberato di intraprendere delle misure serie per confrontare l’utilizzo non autorizzato dell’acqua.

Anche negli anni precedenti, sono scoppiate proteste degli agricoltori di Isfahan contro il trasferimento dell’acqua di fiume Zayande Rud a Yazd.  Nel 2012 gli agricoltori avevano rotto le condotte dell’acqua e ci sono stati confronti con la polizia durante i quali alcuni contadini sono rimasti feriti.




Il novembre scorso, gli agricoltori hanno protestato con i propri trattori bloccando l’ingresso della città di Isfahan.

Secondo i vari rapporti, l'essiccazione del il più grande fiume dell'altopiano centrale dell'Iran, Zayande Rud, ed il trasferimento della sua acqua nel deserto di Yazd e Qom per rivitalizzare le industrie che necessitano acqua, presto renderà il sostentamento attraverso l'agricoltura impossibile in questa regione.

Inoltre, i terreni agricoli dell'est di Isfahan, composte prevalentemente di grano, orzo e erba medica, non solo sono rimasti senza raccolta, ma sono anche diventati una fonte di polvere sospese.


Alcuni membri della Casa del Contadino di Isfahan, hanno affermato che negli ultimi anni, le condizioni di vita di quasi un milione di agricoltori, la maggior parte dei quali vive nelle regioni orientali della provincia, hanno subito grave crisi a causa della mancanza di acqua.

Assegni rigettati dalle banche, ordini di arresto emesse e emigrazione dal luogo di residenza, sono alcuni problemi con cui gli agricoltori sono stati costretti a fare conti nell’ultimo periodo.

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