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Friday 2 March 2018

10 lavoratori del Gruppo Nazionale di Acciaio sono stati arrestati stanotte. Le forze di sicurezza hanno impedito ai lavoratori di partecipare alle preghiere di venerdì


Unione Indipendente dei Lavoratori Iraniani ha annunciato l'arresto di oltre 10 lavoratori del Gruppo Nazionale di Acciaio di Ahwaz. La notizia parla del trasferimento dei lavoratori arrestati in carcere centrale di Ahwaz.

Gli arresti sono avvenuti durante la notte di giovedì nelle loro case da parte di alcuni funzionari di sicurezza.  L'ordine di arresto è stato emesso dall'ufficio del procuratore di Ahwaz.

Secondo il rapporto, tra gli arrestati sono  Farhad Akbarian, Morteza Akbarian, Meysam Ali Ghanavati, Amin Momenpour, Hossein Nissi, Bagher Delphi, Taghi Hassanzadeh, Hadi Afravi e Mehdi Adelzadeh.

Il motivo dell’arresto non è stato annunciato.  Da parte della magistratura e le forze dell'ordine non ci sono stati ne commenti e ne reazioni.

Nel frattempo, l'intelligence della polizia di Ahwaz ha contattato molti lavoratori del Gruppo Nazionale dell’Industria di Acciaio per ottenere gli indirizzi delle loro abitazioni.

L’Unione Indipendente dei Lavoratori Iraniani ha dichiarato che gli arresti della notte scorsa sono avvenuti quando "per mesi, i lavoratori non hanno ricevuto gli stipendi e le loro famiglie vivono in condizioni disastrose” e che tale azioni dimostrano che i governatori che per 40 anni hanno sostenuto di proteggere i poveri, attaccando i lavoratori di notte nelle loro case, cercano di costringerci a lavorare  con la fame e la repressione”.

Questa organizzazione ha condannato l’arresto degli operai e ha rivendicato la loro immediata e incondizionata libertà.

In passato ci sono stati altri casi di confronto con i lavoratori che protestano in Iran. L’anno scorso il tribunale della provincia di Khuzestan, in risposta agli scioperi dei lavoratori del Bandar Imam, gli aveva minacciato intimando azioni giudiziarie.  Allo stesso tempo, 17 operai della miniera dell’oro di Agh Dareh in Azarbayjan Occidentale sono stati condannati e fustigati.

Nel frattempo, in coincidenza con le proteste dei lavoratori in Iran, il sito web del Leader Supremo Iraniano, il 7 marzo ha pubblicato il suo discorso del 16 febbraio in cui i "nemici", sono stati accusati di istigare  "stagnazione  all’interno dei lavoratori o costringerli di commettere questi atti ".

“Imam di venerdì rimani alerta, noi  siamo lavoratori non delinquenti”
Le forze di sicurezza della Repubblica Islamica dell’Iran hanno impedito ad oltre 300 lavoratori del Gruppo Nazionale dell’Industria di Acciaio in Iran di entrare nella grande moschea di Ahwaz.

Secondo le fonti dell’Unione Indipendente dei Lavoratori Iraniani, gli operai dello stabilimento intendevano di partecipare alle preghiere di venerdì di Ahwaz be rivendicare i loro diritti ma le forze di Basij e di sicurezza gli hanno impediti” e quindi i lavoratori sono radunati davanti alla grande moschea e hanno cantato “Imam di venerdì rimani allerta, noi  siamo lavoratori non delinquenti.

Gli operati nelle preghiere di venerdì scorso in Ahvaz avevano ironicamente gridato: “Morte all’Operaio - Saluti all’Oppressore”!  Questo slogan sarcastico è in protesta all’indifferenza della direzione nei confronti delle rivendicazioni contrattuali degli operai del Gruppo Nazionale dell’Industria dell’Acciaio e è diventato virale nei social network.

Prima ancora questo slogan era stato lanciato dagli operai dello Stabilimento di Hepco il 5 febbraio. 

L’Unione Indipendente dei Lavoratori Iraniani hanno inoltre riportato che a seguito del raduno degli operai, uno dei capi delle forze di sicurezza ha cercato di fargli disperdere ma gli operai non hanno voluto lasciare il luogo della protesta e a seguire, sono arrivate sul posto le forze antisommossa sulle moto.

Secondo quanto pubblicato dall’Unione Indipendente dei Lavoratori Iraniani, il governatori di Khuzestan avrebbe dovuto andare al luogo della protesta per dialogare con gli operai.  Nel frattempo, secondo l’agenzia stampa del governo Irna, sono arrivati il capo della politzia e alcuni capi delle forze dell’ordine della regione di Khuzestan, si sono presentati e hanno promesso di dar seguito alle richieste degli operai.

Un operaio del Gruppo Nazionale dell’Industria di Acciaio, in merito a questa notizia, ha detto a Irna: “fino ad ora tanti responsabili sono venuti per parlarci per risolvere i nostri problemi ma abbiamo soltanto sentito promesse”.
Gli operai del Gruppo Nazionale dell’Industria di Acciaio in Iran nei giorni precedenti, mentre protestavano si sono radunati davanti alla Regione di Khuzestan. Hanno chiesto di pagare almeno tre mesi di stipendio arretrato e determinare le modalità del pagamento dei stipendi del mese febbraio ed il premio di Norooz ed il bonus di fine anno. Dall’altro canto il datore del lavoro ha annunciato il pagamento di un solo mese. Tale decisione ha causato la protesta degli operai che hanno chiesto le sue dimissioni e quelle del governatore.

La storia di questo stabilimento risale a 1967, l’epoca dell’avviamento della fabbrica di acciaio in Ahwaz.  Dopo la rivoluzione del 1979, lo stabilimento è stato ingrandito e negli anni scorsi è diventato di proprietà del gruppo di investimento denominato “Amir Mansour Arya”.  A seguito di appropriazione indebita della somma di 3000 miliardi di tooman, la direzione provvisoria dello stabilimento è stato trasferito alla magistratura e successivamente alla Banca Nazionale fino a novembre scorso quando il possesso dello stabilimento è stato dato a Abdolreza Mousavi che è l’amministratore delegato della compagna aerea di Zagros.
A. Mousavi è anche il proprietario della squadra di calcio di Esteghlal di Ahwaz, l’abergo Dariush ed il parco acquatico dei delfini nell’isola turistica di Kish.

Nei mesi scorsi, il mancato pagamento degli stipendi e dei benefit degli operai in diverse località iraniane, ha dato luogo a diverse loro proteste.

Fonte:

Channel Telegram della Free Trade Union of Iran Workers, agenzia di stampa IRNA e fonti di notizie / BK / MM

https://goo.gl/GRmHjg

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