La seconda fase di sciopero
degli insegnanti Iraniani, oggi il 14 novembre, è entrato nel suo secondo
giorno consecutivo.
La seconda fase di sciopero
di insegnanti è iniziato martedì 13 novembre a seguito dell’appello lanciato
dal Consiglio di Coordinamento delle Associazioni
degli Insegnanti Iraniani.
Il suddetto Consiglio, ha descritto lo sciopero del giorno
precedente come un “successo”.
Il Consiglio di Coordinamento delle Associazioni degli
Insegnanti Iraniani in una notizia ha informato che nella prima giornata,
centinaio di insegnanti in oltre 50 città e paesi hanno aderito allo
sciopero. Yazd, Ghazvin, Mardivan, Eslamabad
occidentale e Saghez sono tra le città coinvolte.
Durante lo sciopero, gli insegnanti hanno rifiutato di
presentarsi in classe e sono rimasti negli uffici amministrativi mostrando dei
poster di protesta.
Il Consiglio di Coordinamento delle Associazioni degli
Insegnanti Iraniani aveva invitato gli insegnanti di scrivere sui poster le
proprie rivendicazioni insieme al nome della scuola e della città.
La liberazione degli insegnanti imprigionati, l’abolizione di
discriminazione, il miglioramento della situazione economica, aumenti di
stipendi e la prevenzione della privatizzazione delle scuole, sono state tra le
principali rivendicazioni degli insegnanti.
Il Consiglio di Coordinamento ha ritenuto che le rivendicazione
degli insegnanti fossero giuste e in linea con la costituzione e in un
messaggio pubblicato su canale telegram ha riportato che “le autorità
giudiziarie, in un ordine, hanno confermato la legittimità dell’azione dello
sciopero”.
Il primo ciclo di scioperi degli insegnanti fu svolto nelle
giornate del 14 e 15 ottobre 2018.
Anche questa protesta era stata organizzata con un appello
lanciato da Il Consiglio di Coordinamento delle Associazioni degli Insegnanti
Iraniani.
Il Consiglio di Coordinamenti si presenta come un insieme di
enti di lavoro, con le dovute autorizzazioni e in linea con la legge.
Dopo l’esecuzione del primo giro di scioperi di insegnanti, ci
sono state notizie di arresti di alcuni insegnanti e attivisti di categoria da
parte delle autorità di sicurezza e giudiziaria.
Il Consiglio di Coordinamento delle Associazioni degli
Insegnanti Iraniani agli inizi di ottobre e appena prima dell’inizio della
prima fase dei scioperi, aveva criticato Hassan Rouhani, il presidente della
Repubblica Islamica e aveva post la domanda: “Il Sig. presidente non deve
rispondere di fronte alla mancanza osservazione dei principi della
costituzione?”.
Mohamad Beheshti Langaroudhi, Rouhollah Mardani, Mohamad Habibi,
Abdolreza Ghanbari e Ismaeil Abdi sono tra gli insegnanti arrestati tuttora nel
carcere.
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