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Sunday 18 November 2018

Proteste di Haft-Tapeh, il racconto dei primi 14 giorni di resistenza




Lanciamo un appello a tutti i sindacati e organizzazioni degli operai e dei lavoratori, associazioni civili e tutti coloro che credono in giustizia, libertà e diritti umani di intervenire a sostegno degli operai di Haft-Tapeh e fare pressione sul governo Iraniano chiedendo il rilascio immediato ed incondizionato degli operai arrestati ed il pieno rispetto degli diritti di operai di organizzarsi autonomamente e di ricevere puntualmente gli stipendi per il duro lavoro che svolgono.

In questo racconto, informiamo su ciò che negli ultimi giorni è accaduto e sta tuttora accadendo agli operai dello stabilimento di canna da zucchero di Haft-Tapeh nella città di Shush, provincia di Khuzestan in Iran.  A seguito di sciopero e proteste dei lavoratori dello stabilimento per la mancanza di pagamento degli stipendi e gli atti di corruzione commessi dai soci privati dello stabilimento, dopo 14 giorni di assemblee pubbliche e marcia, sono stati arrestati 17 operai e una giornalista, di cui 4 opeai restano ancora in carcere.

#IranProtestsItalia

iranprotestsitalia.blogspot.com



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Lunedì 5 novembre, a seguito di un appello precedentemente annunciato, alcune divisioni dello stabilimento di Haft-Tapeh hanno iniziato sciopero per protestare contro il ritardo di 6 mesi di pagamento di stipendio.

Fonte








Video pubblicato 8 novembre sulla pagina FB di Esmaeil Bakhshi, il rappresentante degli operai dello stabilimento di canna da zucchero, mostra lui che parla con i lavoratori. 
Esmaeil Bakhshi nel suo discorso protesta contro la privatizzazione della fabbrica indirizzando la protesta al governo.  Esmaeil Bakhshi fa riferimento al furto e agli atti di corruzione commessi da parte dei soci privati di Haft-Tapeh.  Gli operai hanno scoperto che i soci sono fuggiti e Bakhshi racconta come le autorità iraniane gli hanno sempre aiutato e coperto la verità sui soci privati. Esmaeil Bakhshi dice che oggi tocca agli operai di decidere per il destino dell’azienda attraverso il “consiglio degli operai”.  Bakhshi dice che il settore privato non avrà più spazio a Haft-Tapeh e che lo stabilimento dovrà essere gestito dagli operai in maniera autonoma.  Ismaeil Bakhshi aggiunge se non dovesse essere consentito agli operai di gestire lo stabilimente direttamente e se la fabbrica dovesse tornare alla gestione pubblica, comunque il consiglio di operai dovrà vigilare sull’operato del governo e spiega che il consiglio è un’assemblea degli operai senza nessuna discriminazione di razza o nazionalità.  “Dobbiamo vivere e esercitare il consiglio”  dice Bakhshi “sulla base di interessi di collettività … la produzione ed il profitto sarà degli operai” e aggiunge: “tutti i dirigenti che erano collegati ai soci corrotti dovranno essere allontanati.”


Il 10 Novembre Ismaeil Bakhshi ha pubblicato una lettera aperta su suo profilo FB, indirizzata a Sadeghi il capo dell'ufficio intelligence di Shush e Jafari il capo procuratore di Shush.  Nella lettera Bakshi smentische le accuse a lui portate insinuando che lui fosse una spia dei nemici esteri del paese e afferma che "non ho paura di voi .. viva l'operaio, viva l'operaio, viva l'operaio".

Lo sciopero continua ed Il 14 Novembre le donne operai di Haft-Tapeh entrano in scena di protesta (video pubblicato su profilo FB di Ismaeil Bakhshi):




Sempre il giorno 14 novembre Bakhshi, in un video pubblicato su suo FB, parla con gli operai protestando contro Eshagh Jahanghiri il vice del presidente Hassan Rouhani, e afferma che il suo frattello è stato messo sotto processo per corruzione e che proprio lui difende l'Istituto delle Privatizzazioni nonostante ciò che sta accadendo agli operai di Haft-Tapeh.  Bakhshi grida che "siamo forti e chiunque mangia i nostri diritti, andremo a tirarli fuori dalla sua gola .... Morte all'oppressore ... Salute all'operaio":



Il 15 novembre continuano le proteste di Haft-Tapeh.  In un'altro video pubblicato da Esmaeil Bakhshi si sente lui che ringrazia gli studenti, gli operai di Acciao di Ahwaz e tutti coloro che sono stati solidali con gli operai di Haft-Tapeh e che invita a tutti gli operai in tutto il paese che si trovano con "la tovaglia senza il cibo" di aderire alla lotta degli operai di Haft-Tapeh: 



Nell'11° giorno delle proteste di Haft-Tapeh, gli operai si sono radunati davanti all'ufficio del governatore di Shush.  Nel seguente filmato vediamo Esmaeil Bakhshi che spiega come il governo ha appoggiato i soci privati corrotti e gli ha ceduti a pochissimo prezzo, lo stabilimento e poi gli ha forniti il dollaro a tasso di cambio governativo e il visto per fuggire dal paese.  Esmaeil Bakhshi afferma che non soltanto la fabbrica non sarà mai più gestita dal settore privato ma il governo deve pagare i danni agli operai.  Gli operai minacciano che hanno il potere di andare oltre se non ottengono quello che gli spetta. Gli slogan lanciati sono:

- Pane Lavoro Libertà;  Consiglio di auto-gestione 
- Governo, corrotti, auguri per il vostro accordo 
- Carcere, indtimidazione, non hanno più effetto



il 12° giorno di sciopero, arrivano in scena anche le donne e le famgilie.  Esmaeil Bakhshi spiega che non ci saranno incontri con il governatore fin quando non vengono pienamente pagati ciò che gli spetta e avverte che ogni giorno di ritardo nel pagamento dei diritti degli operai, risulterà in un'azione più forte da parte degli operai.  "in questa giornata" dice Bakhshi "abbiamo marciato in città fino all'ufficio del governatore, domani chiudiamo le scuole e saranno con noi anche le nostre famiglie. "portate i vostri figli alle assemblee di sciopero per insegnarli di lottare per i loro diritti." dice Esmaeil Bakhshi e continua: "Insegnanti ... donne e bambini, aderite alla nostra protesta." 
Gli slogan lanciati sono:

- non temete non temete siamo tutti insieme.
- tutta questa armata è qui per l'amore verso l'operaio
- il sangue che scorre in noi, è il prodotto del nosto duro lavoro
- operaio muore e non accetta umiliazione
- viva lo sciopero 


A seguire prendono la parola le donne presenti alla protesta e protestano che le autorità non sentono le rivendicazioni degli operai e che i loro piatti sono rimasti vuoti.  Chiedono inoltre a tutti i compagni di consentire alle loro mogli di partecipare alle manifestazioni. 



il 13° giorno di protesta aderiscono molte donne alle manifestazioni. 



Domenica 18 Novembre il 14° giorno arriva la polizia antisommossa e Bakhshi si rivolge a loro dicendo "perché vi siete armati contro di noi? Voi siete figli di questa terra ... siete uno di noi".  Altri operai confermano dicendo "perché vi siete armati contro di noi? siamo stati noi a rubare?"



In giornata arrivano notizie dal canale telegram degli operai dello stabilimento di Haft-Tapeh che sono stati arrestati e portati via in location sconosiuto le seguenti persone:


1.     Pooya Bashmeh: alimentazione animali
2.     Saeed Mansouri: rappresentante di ricerca
3.     Jalil Ahmadi: rappresentante agricolo
4.     Azim Sorkh: rappresentante servizi di supporto
5.     Mehdi Davoodi: servizi di supporto
6.     Saeed al-Kasir: sicurezza
7.     Alizadeh: Guardia
8.     Omid Azadi: Fabbrica di zucchero
9.     Seyed Hassan Fazeli: rappresentante delle apparecchiature
10.  Samir Ahmadi: Equipaggiamento
11.  Salamat Nia: responsabile delle attrezzature meccaniche
12.  Emad Kasir: Rappresentante dell'infrastruttura
13.  Mahmoud Saadi: Equipaggiamento
14.  Esmaeil Bakhshi: rappresentante dell'attrezzatura
15.  Sepideh Gholian: Reporter
16.  Moslem Armand: rappresentante dell'attrezzatura
17.  Mohammad Khanifar: attrezzatura
18.  Khaled Tamimi: Transportation Manager


19/11/2018  Notizie a integrative:

sono stati rilasciati tutti gli arrestati di ieri 18 novembre tranne Esmaeil Bakhsi, Mohammad Khanifar, Moslem Armand e Seyded Hassan Fazeli.









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