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Tuesday 14 January 2020

La bandiera in mano agli studenti

In seguito allo stato della legge marziale di ieri, questa volta il quarto giorno delle proteste, il regime ha inviato i selvaggi dei Basiji all'interno delle proteste universitarie per impedire che le proteste continuassero. Nonostante questa cospirazione e minaccia, oggi gli studenti di almeno tre università di #Beheshti, #Amir Kabir e #Teheran hanno tenuto il loro raduno antigovernativo.



ِGli studenti dell'Università di Teheran ancora una volta hanno mostrato con i loro slogan un chiaro percorso di fronte al movimento:  allo stesso tempo gli studenti hanno alzato la bandiera di autonomia di classe  da tutte le fazioni capitaliste dominanti e i loro rivali, hanno gridato che il futuro e il destino di questo movimento non saranno determinati dietro le porte chiuse o in torno ai tavoli di negoziati ma saranno decisi soltanto in “strada”, hanno dimostrano che neanche in queste condizioni dimenticheranno i Baluchi devastati dall’inondazione, sono diventati la tribuna per la difesa della lotta del popolo iracheno e infine hanno sparato un ultimo colpo ai piani futuri dei riformisti e i promotori del referendum diventando la voce di tutti coloro che non si accontentano di meno che una rivoluzione.

Tra gli slogan di oggi degli studenti:

- Né referendum, né riforme ... sciopero! Rivoluzione!
- Riforme, referendum = codice segreto per ingannare il popolo
- Sia a novembre che a dicembre, la lotta viene portata in strada!
- Da Teheran a Baghdad, il nostro slogan è Revolution!
- Dall'Iran a Baghdad, povertà, oppressione, tirannia
- Baluchestan è in acqua, il regime tiene in mano bastoni
- Fratello ferito dall'alluvione, restiamo solidali
- Da Ahwaz a Teheran, il proletariato viene represso
- Non vogliamo né Shah né le Guardie Rivoluzionarie ... Morte a entrambe queste iene
- Morte all'oppressore, che sia Shah o il Leader Spirituale
- Studente, lavoratore ... noi resistiamo
- Riformatore, fondamentalista, il gioco è finito
- 1500 persone sono il bilancio delle vittime del nostro novembre
- Dittatore, guardia rivoluzionaria, tu sei il nostro Daesh
- Clero capitalista, ridacci  i nostri soldi.


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